Nata in Toscana nel 1968, MEF si è affermata negli anni tra i principali distributori di materiale elettrico in Italia: Stefano Tanzini, il direttore commerciale della società, ci ha parlato dei traguardi raggiunti e degli obiettivi futuri.
MEF, società multi-specialistica dedicata alla distribuzione di materiale elettrico, nasce nel 1968. Inizialmente MEF significava Montature Elettriche Fluorescenti ma nel 1972 assume un altro significato: Materiale Elettrico Firenze.
Oggi MEF è una realtà riconosciuta e diffusa in Italia e Stefano Tanzini, Direttore Commerciale di MEF e in azienda da ormai 26 anni, ci ha raccontato come è strutturata l’azienda e quali sono i loro punti di forza.
Quali sono i settori di vostra competenza?
«MEF punta molto sulla differenziazione del business. Nel 1988 approccia alla divisione illuminotecnica che ha rappresentato per anni, e ancora oggi, uno tra i business più efficienti dell’azienda. Nel 2000 si è fatto un investimento per ottenere il riconoscimento anche nel settore delle automazioni e due anni dopo MEF si è lanciata verso tutto ciò che riguarda domotica e TVCC.
Abbiamo una divisione dedicata all’abbigliamento da lavoro e alle attrezzature e, ovviamente, trattiamo anche di rinnovabili. In più, da ormai 6 anni, ci siamo approcciati anche al mondo HVAC, concentrandoci principalmente sui componenti».
Parliamo di rinnovabili?
«MEF ha sempre puntato su questo settore tanto che già nel 2004 facevamo corsi per gli installatori su come montare un pannello fotovoltaico quando ancora non era diffuso questo approccio sostenibile. Nonostante ciò, non è mai stato il settore trainante dell’azienda ma è sempre rimasto marginale, anche perché possiamo dire che l’Italia non ha mai creduto troppo nel fotovoltaico.
Noi abbiamo quindi fatto passi ponderati nei confronti delle rinnovabili rimanendo sempre con un’incidenza sotto il 3%, anche negli anni del Conto Energia, proprio per evitare di riempire i magazzini di materiale che poi non saremmo riusciti a vendere».
Come è stato l’andamento del mercato nel 2022 e nel primo semestre del 2023?
«Nel 2022 possiamo dire che MEF ha portato a casa risultati importanti, sicuramente legati all’incidenza delle energie rinnovabili per le quali ci siamo fatti trovare pronti e abbiamo registrato un’incidenza di oltre il 20%. Ci possiamo definire molto soddisfatti, soprattutto perché ad aprile 2022 siamo passati da l’AS400 alla SAP e, per un’azienda come MEF, è un cambiamento estremamente importante tanto che ha coinvolto tutti i lavoratori di MEF.
Siamo però riusciti comunque a chiudere l’anno a +28%: un aumento a due cifre importante dovuto sicuramente anche alla spinta al fotovoltaico e strettamente collegato al Superbonus 110%. Ad oggi però, con gli incentivi che stanno svanendo, l’incidenza si è dimezzata rispetto a un anno fa ma noi siamo contenti così perché stiamo tornando a occuparci in maniera importante di materiale elettrico».
Quali sono le vostre previsioni di mercato per i prossimi mesi del 2023?
«Ad oggi, possiamo certamente dire che il settore sta subendo un rallentamento notevole. L’Italia da qui al 2030 dovrebbe arrivare ad avere installati 70 GW ma a fine 2022 erano soltanto 25 GW e quindi ci sarebbe ancora tanto da fare ed è per questo che le rinnovabili continueranno senza dubbio a permanere. Nonostante il PNRR, che comunque ha privilegiato il nostro settore rispetto ad altri, nella realtà dei fatti sono ancora pochi i passi avanti compiuti.
Sicuramente il terziario è l’ambito in cui ci sono stati più movimenti ma la burocrazia rallenta ancora troppo le cose. Sono comunque fiducioso perché penso che il rallentamento, che inevitabilmente si verificherà in questi ultimi mesi del 2023, sia dovuto principalmente alla situazione sociopolitica ed economica internazionale. Il nostro obiettivo è comunque chiudere quest’anno in positivo rispetto a quello precedente, facendo numeri importanti senza però contare su tutto ciò che riguarda le rinnovabili. Sarebbe un risultato senza dubbi rilevante».
Quanti sono i vostri punti vendita e dove sono distribuiti? Avete in previsione di aprirne di nuovi?
«I nostri punti vendita ad oggi sono 44 distribuiti nelle regioni Toscana, Lazio, Umbria, Emilia-Romagna e Lombardia. Abbiamo anche un punto vendita in Liguria anche se per ora non possiamo ancora dire di essere presenti anche li.
In Toscana sono ben 24 i punti vendita. La prima espansione territoriale è stata in Umbria nel 2009 con l’acquisizione di Umbria Elettroforniture e attualmente, in regione, abbiamo 3 punti vendita e ci stiamo apprestando ad aprire il quarto. Nel 2012 siamo arrivati nel Lazio dove ad oggi abbiamo aperto 8 punti vendita. Il primo punto vendita in Emilia-Romagna è stato aperto invece nel 2017 con Parma e l’anno dopo abbiamo acquisito COIME e i suoi 3 punti vendita. Nel 2018 infine abbiamo aperto il primo punto vendita (filiale di Desio) in Lombardia.
Ovviamente abbiamo in previsione di aprirne di nuovi: entro quest’anno saranno uno a Terni e uno ad Arese, mentre entro fine 2024 ci sono in programma altre aperture in Emilia- Romagna».
Quali servizi offrite a installatori e progettisti?
«Il centro del nostro core business rimane sempre il cliente, partendo dal classico installatore o impiantista di varie dimensioni, General contractor, costruttori di macchine, quadristi, mantenendo sempre ottimi rapporti con progettisti ed architetti. Vogliamo offrire all’installatore servizi omnichannel attraverso i banchi vendita e la forza vendita esterna che rimane la congiunzione più importante tra azienda e territorio.
Abbiamo anche iniziato ad andare nelle scuole a portare la testimonianza della nostra azienda nella speranza di coinvolgere i più giovani. Un altro punto di contatto fondamentale è il nostro e-commerce nato nel 2020: per noi è un’occasione in più per avere contatti con gli installatori. L’e-commerce però non va a sostituire la forza vendita perché pensiamo che le relazioni interpersonali siano ancora fondamentali».
Qual è l’impegno di MEF per la sostenibilità?
«Come azienda siamo sempre stati molto attenti alla sostenibilità, tanto che già da diversi anni abbiamo iniziato a installare, soprattutto in Toscana, pannelli fotovoltaici sopra i nostri magazzini. L’obiettivo è quello, da qui al 2040, di arrivare a essere un’azienda a impatto zero attraverso l’implementazione di altri impianti fotovoltaici, di auto ibride ed elettriche e di pompe di calore.
Abbiamo un piano di azione ben specifico che prevede anche la sensibilizzazione dei vari collaboratori interni. In particolare, però, stiamo molto attenti anche ai prodotti che vendiamo: ci accertiamo che siano sostenibili, sia nella loro produzione sia nei loro imballaggi».
Come sono organizzati il vostro magazzino e la vostra logistica?
In questi ultimi due anni abbiamo fatto un investimento importante per aggiungere ai 16.000 mq di magazzino ulteriori mille mq per renderlo il più possibile automatizzato per quanto riguarda la parte cavi. Così facendo, riusciamo ad essere più efficienti ed efficaci.
Inoltre, tutti gli ordini effettuati entro le ore 19 vengono ricevuti dal cliente il giorno dopo. L’obiettivo è inoltre automatizzare entro il 2025 anche il magazzino relativo agli articoli di alta rotazione, sempre mantenendo un’attenzione importante verso i nostri collaboratori sia in termini di sicurezza che in termini di qualità del lavoro».
In che modo fate formazione e verso chi?
«La formazione per noi è molto importante. Facciamo sia formazione interna di tipo tecnico rivolta ai nostri collaboratori, dai banconisti fino ad arrivare agli uffici tecnici, ma anche formazione esterna. Quella interna viene fatta da nostri uomini qualificati o da alcuni fornitori che trattano non tanto di prodotti specifici quanto più di soluzioni in generale.
Per quanto riguarda invece quella esterna, MEF dal 2007 fa formazione rivolta a installatori, progettisti o architetti ma anche ad aziende strutturate. L’obiettivo, infatti, è quello di trattare sia gli aspetti normativi sia le novità di mercato. Mettiamo quindi a disposizione numerosi corsi di formazione – tutti a pagamento perché pensiamo che la formazione non sia da sminuire ma da valorizzare – tra cui corsi antincendio; corsi di aggiornamento sulla CEI 11-27 e sugli impianti alimentati da FER; certificazioni frigoristi FGAS e azienda REG; corsi su rischio elettrico, KNX, fibra ottica, videosorveglianza e lavori in quota; corsi per la manutenzione di cabine elettriche MT/BT; e il nostro nuovo corso sulla Sustainability Academy».