La centrale antintrusione è un componente essenziale nell’impianto e devono essere sempre funzionanti. Per garantirne l’efficienza, è necessario eseguire regolari controlli e interventi di manutenzione.
La centrale antintrusione è il componente dell’impianto antintrusione e controllo accessi per mezzo del quale gli elementi (rivelatori, attuatori, ecc.) ad essa collegati possono essere alimentati e monitorati.
Per tale motivo, le centrali sono generalmente dotate di un sistema di alimentazione primaria e uno di alimentazione secondaria (batterie interne) così da assicurare un corretto funzionamento anche in caso di interruzione dell’alimentazione primaria.
Le caratteristiche principali di una centrale
Le centrali antintrusione si distinguono principalmente in base a:
- numero massimo di circuiti di ingresso (o semplicemente di ingressi) gestibili: esistono centrali in grado di controllare 32 ingressi oppure 64 o in numero ancora maggiore. In generale maggiore è il numero di ingressi controllabili, maggiore è il costo della centrale. Tuttavia, il numero di ingressi di allarme presenti sulla scheda elettronica della centrale è nella maggior parte dei casi ridotto ad otto e pertanto il costruttore fornisce delle apposite schede di espansione in grado di aumentare il numero di ingressi gestibili. Dette schede di espansione possono essere installate direttamente sulla scheda della centrale oppure in remoto. In quest’ultimo caso la comunicazione tra centrale e scheda di espansione avviene mediante un apposito bus;
- numero di dispositivi di allarme: il numero di uscite che la centrale è in grado di comandare;
- capacità di parzializzazione dell’impianto: quante aree è in grado di controllare la centrale. Esistono centrali in grado di gestire una singola zona, altre quattro e così via. Tanto maggiori sono le zone tanto più è personalizzabile la gestione dell’impianto antintrusione.
Le prestazioni da garantire per il funzionamento
Occorrerà garantire che la centrale antintrusione funzioni correttamente verificando il soddisfacimento delle seguenti prestazioni:
- riceva i segnali dai rivelatori ad essa collegati;
- determini se i suddetti segnali corrispondono alla condizione di allarme e se del caso indicare con mezzi ottici e acustici tale condizione di allarme;
- localizzi la zona dalla quale proviene l’allarme;
- sorvegli il funzionamento corretto del sistema e segnali con mezzi ottici e acustici ogni eventuale guasto (per esempio corto circuito, interruzione della linea, guasto nel sistema di alimentazione);
- invii i segnali di allarme al registratore di eventi (se presente);
- invii i segnali di allarme ad eventuali combinatori telefonici collegati (polizia, vigilanza, ecc.).
La centrale di controllo e allarme deve inoltre essere in grado di ricevere, elaborare e visualizzare segnali provenienti da tutte le zone in modo che un segnale proveniente da una zona non falsi l’elaborazione, la memorizzazione e la segnalazione dei segnali provenienti da altre zone.
Le verifiche di sorveglianza
Per ottemperare a quanto sopra è necessario verificare che:
- non siano presenti difetti del sistema di segnalazione allarmi dovuti a difetti delle spie luminose e/o del display della centrale;
- i morsetti di collegamento elettrico siano opportunamente serrati al fine di evitare difetti di funzionamento causati da connessioni lente;
- il livello di carica della batteria tampone sia a livelli ottimali;
- a seguito di assenza/riduzione della tensione di rete, il sistema continui a funzionare regolarmente.
Gli interventi manutentivi
Oltre alle normali attività di sorveglianza sopradescritte, occorrerà procedere a una serie di interventi operativi finalizzati alla corretta funzionalità del sistema. In particolare:
- sostituzione della batteria ausiliaria se a seguito della prova di assenza / abbassamento tensione primaria il sistema non ha reagito correttamente
- pulizia della centrale e dei suoi componenti anche con l’utilizzo di aspiratori
- revisione e aggiornamento del software di gestione.