Se i componenti strutturali di edifici e veicoli potessero accumulare energia si potrebbe eliminare il peso e l’ingombro delle batterie elettriche, aprendo la strada alla progettazione di manufatti leggeri e resistenti idonei allo stoccaggio.
Per fronteggiare la crescente domanda di elettrificazione dei consumi e dei servizi, diversi gruppi di ricercatori in tutto il mondo stanno tentando di sviluppare accumuli ricaricabili cosiddetti “strutturali”, da integrare nei componenti costruttivi degli edifici e non solo.
Come per le superfici fotovoltaiche a film sottile – che a fronte di una contenuta efficienza di conversione sfruttano superfici architettoniche molto più ampie rispetto ai moduli a celle cristalline – anche per le batterie strutturali il principale vantaggio consiste nell’impiegare volumi di stoccaggio molto superiori rispetto alle batterie tradizionali. L’obiettivo degli studi in corso consiste perciò nella messa a punto di componenti anche a bassa densità energetica, ma facilmente integrabili nei sistemi costruttivi.
Meccanica ed elettronica
I ricercatori della Chalmers University of Technology di Göteborg (Svezia), guidati dal prof. Leif E. Asp, hanno compiuto recentemente un passo avanti significativo. Utilizzando materiali ad alta resistenza meccanica come fibra di carbonio, fibra di vetro e alluminio, hanno creato il prototipo di cella a batteria che, oltre al passaggio della corrente fra gli elettrodi, è in grado di trasferire i carichi statici (compressione, trazione) in tutte le direzioni.
Le prestazioni strutturali (modulo elastico: 25 GPa) del sistema di accumulo (densità energetica: 24 Wh/kg) si prestano perciò allo sviluppo di materiali compositi strutturali con funzione di batteria. Resta ancora molta strada da fare, ma la rapidità dell’innovazione tecnologica potrebbe riservare sorprese in tempi relativamente brevi.

- 1 elettrodo negativo in fibra di carbonio;
- 2 collettore in lamina di rame;
- 3 strato intermedio di separazione in microfibra di vetro borosilicato (filtro Whatman), imbevuto con elettrolita liquido contenente sale di litio per la conduttività ionica;
- 4 film di alluminio con ruolo di collettore;
- 5 elettrodo positivo LFP (litio-ferro-fosfato).
