Nell’ambito della scelta dei dispositivi di protezione contro le sovracorrenti e contro i contatti indiretti oltre all’aspetto che riguarda propriamente la protezione fine a stessa è necessario valutare anche il coordinamento in termini di selettività e back-up quest’ultima detta anche protezione di sostegno. In questo articolo faremo delle considerazioni sul coordinamento dei dispositivi di protezione contro le sovracorrenti in relazione alla selettività.
Selettività orizzontale
Nella figura 1, si nota (caso A) che caso di un guasto su uno qualsiasi dei tre rami vengono posti fuori servizio contemporaneamente i tre utilizzatori. Nella stessa figura si nota invece (caso B) che solamente un ramo viene posto fuori tensione garantendo così la continuità di servizio ai rimanenti due utilizzatori. Si parla in questo caso di selettività orizzontale.
Selettività verticale
fig 2. Si parla di selettività verticale quando i dispositivi di protezione sono collegati tra di loro in serie o più in generale in cascata. In questo caso la selettività verticale è verificata quando in caso di guasto interviene solo il dispositivo immediatamente a monte: nel caso di figura 2 deve intervenire solo il dispositivo di protezione 2. Analizzeremo ora le tre combinazioni più diffuse cominciando da quella interruttore-interruttore.
Selettività tra interruttori automatici – Classificazione
Nell’esaminare la selettività di intervento tra due interruttori automatici collegati in serie si possono definire quattro tipi di selettività:
la selettività amperometrica o per gradini di corrente, ottenibile agendo o sulla regolazione degli sganciatori di sovracorrente istantanei, se regolabili, o cambiando il tipo della caratteristica di intervento B, C, D, definite dalla norma CEI 23-3/4a ed.
la selettività cronometrica o per gradini di tempo, ottenibile agendo sui tempi di intervento degli sganciatori con ritardo indipendente dalla sovracorrente
a selettività di zona, realizzabile con l’utilizzo di microprocessori e utilizzata quando si desidera mantenere anche la rapidità di intervento
la selettività dinamica, ottenibile solo con l’utilizzo a lato carico di interruttori limitatori.
Selettività amperometrica
La selettività amperometrica si applica quando gli interruttori a valle e a monte sono della stessa tipologia ossia entrambi limitatori oppure a zero di corrente (non limitatori). La selettività amperometrica, o per corrente è ottenuta quando i valori delle correnti di guasto nel tratto di linea a valle dell’interruttore assumono valori tali da non essere rilevati dallo sganciatore magnetico dell’interruttore 1 collegato a monte.
Come migliorare la selettività
La selettività amperometrica si applica quando per esempio sia a monte sia a valle si hanno interruttori entrambi di tipo modulare con caratteristiche di limitazione dell’energia specifica passante similari. In questo caso si tende a scegliere per l’interruttore a monte una caratteristica di intervento di tipo D che consente un miglioramento dei valori di selettività. Tuttavia come si può constatare la selettività amperometrica consente di raggiungere valori di selettività relativamente elevati. Per migliorare la selettività in questo caso è necessario aumentare la corrente nominale dell’interruttore a monte. La selettività amperometrica consente quindi di raggiungere una selettività parziale ovvero fino ad un determinato valore della corrente di cortocircuito.
Il testo della CEI 64-8
36 Continuità di servizio
Si deve valutare la necessità della continuità di servizio di ciascun circuito considerato necessario durante la durata di vita prevista dell’impianto. Si dovrebbero prendere in considerazione le seguenti caratteristiche:
- la scelta della messa a terra del sistema;
- la scelta del dispositivo di protezione per ottenere la selettività;
- il numero di circuiti;
- l’utilizzo di dispositivi di controllo.
(ing Daniele Pennati)