Normativa di riferimento per la numerazione dei cavi
Il metodo con cui siglare i conduttori di un quadro elettrico non è univocamente definito dalle vigenti normative. Questa carenza è legata alla grandissima varietà di metodologie utilizzate sia a livello nazionale che internazionale che non possono essere spazzate via di getto dall’emissione di una norma.
Unico riferimento attuale è la CEI EN 60204-1 che recita “i conduttori devono essere identificabili ad ogni estremità conformemente alla documentazione tecnica”.
Esempi di metodologie utilizzate nella numerazione
In Germania è consuetudine non numerare i cavi, ma utilizzare come riferimento il pin del componente sui cui essi si attestano. Da ciò si evince che è indispensabile che i loro schemi siano sempre presenti ed opportunamente aggiornati. Detta metodologia difficilmente si sposa con il mercato italiano dove non esiste o esiste poco la cultura dell’organizzazione sistematica della documentazione tecnica e quindi, qualora questa non venisse idoneamente resa disponibile e/o aggiornata, sarebbe impossibile l’attività di manutenzione.
A livello nazionale esistono diverse metodologie di identificazione dei conduttori. Nel seguito sarà riporta quella che si ritiene più idonea, ma è importante essere ben consci che questa non è l’unica e ne esistono di altre altrettanto valide.
Nel caso di quadri semplici (pochi interruttori) la norma ammette che i conduttori non siano numerati; tuttavia è sempre bene evitare bene questa modalità di cablaggio semplicistica e poco professionale.
Metodologia consigliata per la numerazione
Nel seguito sono riportati i principali criteri della metodologia che si ritiene più idonea:
- conduttori di fase : L1, L2, L3 + numero progressivo (es. L1-1, L1-2, ecc.). La siglatura R, S, T può ritenersi superata
- conduttore di neutro : N + numero progressivo (es. N1, N2, ecc.)
- conduttori di fase verso utenza e a valle del dispositivo di protezione: U, V, W + numero progressivo (es. U1, U2, ecc.)
- conduttori di fase verso utenza e a valle del dispositivo di protezione: numero del conduttore di neutro in ingresso + carattere alfabetico per distinguerlo (es. N1-A, N2-A, ecc.)
- conduttori circuiti ausiliari : numerazione progressiva (es. 1, 2, 3 … )
- un conduttore mantiene la propria siglatura finché non si attesta su un componente (interruttore, relè, sezionatore, ecc.). In uscita dal componente valgono le regole sopraccitate
- il morsetto ha il nome del conduttore che vi si attesta
- in uscita dal morsetto il conduttore mantiene lo stesso nome del conduttore in ingresso
Un’integrazione particolarmente utile a quanto sopra indicato consiste nel numerare i conduttori dei circuiti ausiliari con un prefisso che indichi la pagina dello schema su cui sono indicati (es. filo 1 su pagina 30 sarà il filo 3001); è bene tuttavia evidenziare che il numero del filo deve essere comunque unico: anche se passa su altre pagine oltre quella di partenza, il proprio numero non deve cambiare!
Normativa di riferimento per la colorazione dei cavi
La CEI EN 60204-1 è invece molto più precisa per quanto riguarda l’individuazione del colore da utilizzare a secondo del servizio a cui sono predisposti i cavi. Sono ammessi i seguenti colori: nero, marrone, rosso, arancio, blu, viola, grigio, bianco, rosa, turchese. I colori giallo e verde sono ammessi purché non creino confusione col colore giallo-verde del conduttore di protezione. E’ pertanto consigliabile non usarli mai.
Corrispondenza funzione – colore
Vediamo nel dettaglio la corrispondenza servizio del cavo – colore.
- conduttore di protezione: giallo/verde
- conduttore di neutro : blu chiaro
- circuiti di potenza in alternata e continua : nero
- circuiti di comando in corrente alternata : rosso
- circuiti di comando in corrente continua : blu (se è presente nel quadro un conduttore di neutro, per evitare confusione, è consigliabile utilizzare il colore grigio)
- circuiti che portino all’interno del quadro tensioni esterne non sezionabili : arancio
- I rimanenti colori non contemplati in tabella (marrone, viola, bianco, rosa, turchese) sono ammessi per quadri molto semplici ove non sia prevista la numerazione dei cavi e l’unico metodo per identificarli sia il colore.
Nota sull’utilizzo del colore blu nei cavi
La CEI EN 60204-1 (CEI 44-5) ammette il colore blu per identificare un conduttore di fase purché non generi confusione con un conduttore di neutro. Ma la norma CEI 64-8 ammette tale soluzione solo per cavi multipolari. Conclusione: chi non è amante delle complicazioni facili eviti di usare il blu come colore di fase all’interno del quadro! (ing Luca Lussorio).