«Quando un impianto di terra può “collaborare” con un impianto di protezione contro le scariche atmosferiche?», chiede un lettore di Elettro.
L’impianto di terra, assieme a captatori e calate, è un componente essenziale dell’impianto di protezione contro le scariche atmosferiche.
Se limitiamo il discorso all’LPS esterno allora…
La Norma CEI EN 62305-3 prescrive che il dispersore sia unico e si integri con quello facente parte dell’impianto di terra per la protezione contro i contatti indiretti, rispettando, ovviamente, le condizioni più gravose previste per le due funzioni. Sono ammesse solo due tipologie di dispersore:
- tipo A: a elementi singoli orizzontali o verticali;
- tipo B: ad anello o a maglia.
Per ridurre l’impedenza a impulso si deve curare la simmetria tra le calate e i dispersori; a tal fine, ogni calata deve presentare un’impedenza a impulso verso terra più simile possibile a quella delle altre calate in modo che la corrente di fulmine si ripartisca correttamente e la conseguente tensione totale di terra risulti minima.
Se la resistenza di terra non supera 10 Ω non è necessario rispettare i criteri di lunghezza e di simmetria fissati dalla Norma. Pertanto, ritornando al suo quesito, i “due” impianti di terra devono “collaborare” e, in quel caso, quello normalmente previsto deve soddisfare anche le prescrizioni della Norma CEI EN 62305-3.