
Una vita fatta di grandi passioni coltivate con cura: la famiglia, lo sport, i droni e, non ultimo, il suo lavoro. Sergio Caglioni è il titolare della S.I.E. sas, azienda di Milano che opera nell’ambito civile e terziario.
Sergio Caglioni ci ha raccontato in che modo riesce a tenere insieme tutte le sue passioni senza mai perdere l’entusiasmo e la voglia di migliorarsi, giorno dopo giorno.
Buongiorno Sergio, raccontaci come ti sei avvicinato a questa professione.
«È successo tutto con grande naturalezza: sono figlio d’arte, mio padre era un dipendente ENEL e spesso e volentieri mi ritrovavo insieme a lui nelle case dei clienti. Lo guardavo lavorare e, da subito, ricordo di esserne stato affascinato. Mio padre avrebbe voluto mettersi in proprio ma non l’ha mai fatto perché ha sempre avuto molta paura di fare questo “salto”. Per fortuna io ho un bel carattere deciso e non ho esitato un secondo: fin dall’inizio sapevo che, un giorno, avrei aperto la mia attività».
Il coraggio – e il pizzico di incoscienza – dei giovani! E quindi, qual è stato il tuo percorso?
«Esatto! Quando ero a scuola avevo ben chiara l’idea di mettermi in proprio, e così ho fatto. Terminato il percorso professionale, per avere la possibilità di aprire l’attività e firmare le certificazioni, ho dovuto fare la gavetta per tre anni come dipendente. Poi, a 24 anni, ho finalmente iniziato la mia avventura.
Nel 2000 nasce la S.I.E., che sta per “Sergio Impianti Elettrici”: forse non molto originale, ma ricordo ancora col sorriso quando sono andato alla Camera di Commercio e mi hanno chiesto che nome avessi in mente per la mia attività. Fino ad allora non ci avevo ancora pensato! Sono corso a telefonare a un mio amico che mi ha ricordato che moltissime erano le SIE – Società Impianti Elettrici… e che quindi la mia poteva benissimo essere la “Sergio Impianti Elettrici”!».
È stata dura all’inizio?
«Ammetto che i primi mesi lo sono stati. Sono partito con zero clienti, ma piano piano, un po’ perché ci ho sempre messo – letteralmente – la faccia, puntando a farmi conoscere, anche attraverso i social, e molto grazie al passaparola, ho iniziato ad avere il mio giro di clienti. Oggi sono soddisfatto di dove sono arrivato».
In che ambiti operate principalmente?

«Oltre ai privati e a qualche azienda abbiamo molte richieste anche da showroom e ristoranti. Personalmente la soddisfazione maggiore deriva dal privato: in aziende grosse sei un numero, mentre il contatto e il confronto che hai con il cliente privato non ha prezzo.
In ambito residenziale mi piace molto proporre le nuove tecnologie: domotica e impianti connessi che includono anche la videosorveglianza. Ho notato che anni fa il cliente medio puntava tutto sul risparmio; oggi credo che quasi tutti abbiano ben chiaro che è meglio pagare qualcosina in più rispetto ad avere un impianto malfunzionante e che deve essere ritoccato o rifatto».
La professionalità paga…
«Certamente, da entrambe le parti. Io ci ho sempre messo la faccia, con la garanzia di un lavoro fatto bene, utilizzando marchi e materiali di alta qualità. In questo modo il cliente è felice per il risultato e lo sono io, doppiamente, certo del fatto che non sarò richiamato perché qualcosa non funziona come dovrebbe».
Hai qualche consiglio per i giovani?

«La mia vita è piena di grandi passioni: la mia famiglia, il mio lavoro, la canoa e i droni. Spesso la gente si lamenta di non riuscire a fare altro oltre al proprio lavoro, ma non sono d’accordo. Con una buona organizzazione e molta determinazione si riesce a fare (quasi) tutto!
Io non ho problemi a prendere i miei quattro figli e portarli da solo in montagna, non avevo problemi nemmeno quando dovevo cambiare a tutti il pannolino, figuriamoci ora con qualche anno in più! Quindi, il mio consiglio è di avere ben chiaro l’obiettivo da raggiungere e di non lasciarsi spaventare o scoraggiare da nulla».