Pannello fotovoltaico oppure opera d’arte? L’ente svizzero CSEM è riuscito a integrare innovazione e bellezza inserendo delle celle solari all’interno di immagini ad alta definizione.
La Svizzera è una delle nazioni all’avanguardia nella ricerca sulla tecnologia fotovoltaica e, in particolare, nello sviluppo delle applicazioni per l’integrazione delle superfici solari captanti sull’involucro edilizio. Nel caso di Kaleo-Solar, invece, l’innovazione è stata inizialmente orientata verso il mondo dell’arte e della comunicazione.
Si tratta di un processo per l’inserimento delle celle solari all’interno di immagini ad alta definizione, sviluppato dai ricercatori del CSEM (Centro Svizzero per l’Elettronica e la Microtecnologia) per consentire la produzione dell’elettricità utilizzando superfici illustrate, che rendono invisibili le celle fotovoltaiche retrostanti senza comprometterne la funzionalità.
Kaleo-Solar consente infatti di celare le superfici solari attive dietro un sottile strato di materiale innovativo, permeabile alle frequenze luminose utili per la produzione di elettricità e, al contempo, stampabile con i sistemi ad alta definizione già disponibili.
Energia e immagine
La ricerca è stata finanziata da enti pubblici quali la Fondazione Nazionale Svizzera per la Scienza e il Cantone di Neuchâtel, dove hanno sede i laboratori del CSEM, e da partner privati, fra cui la Banque Cantonale Neuchâteloise, con l’obiettivo principale di rendere la tecnologia fotovoltaica parte integrante della vita quotidiana.
Le valenze di Kaleo-Solar non si limitano agli aspetti scientifici e tecnici. Altrettanto interessante risulta infatti la dimensione sociale di questa tecnologia, che si propone di stimolare l’interesse verso la produzione di energia da fonti rinnovabili da parte dei cittadini – in particolare dei giovani “nativi digitali”, perciò abituati a comunicare utilizzando le immagini.
Le possibili applicazioni di Kaleo-Solar sono perciò legate alla fantasia e creatività. Oltre all’arte e alla comunicazione, secondo i ricercatori il mondo dell’architettura potrebbe infatti risultare uno dei campi di maggiore utilizzazione di questa tecnologia, che si presta all’impiego nell’ambito dei progetti BIPV (Building Integrated Photo-Voltaic).